sabato 12 ottobre 2013

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Il nostro interesse è il benessere dell'amico a 4 zampe!

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lunedì 30 settembre 2013

Esercizi per il richiamo "Vieni"

Spesso i clienti mi chiedono come mai il loro cane non risponde quando li richiamano o li guardano e non ritornano al padrone. 
Le spiegazioni possono essere varie: le più comuni sono che il cane, animale che ha bisogno, voglia e desiderio di annusare, scoprire l'ambiente ed essere libero, sia talmente impegnato in queste attività da non essere concentrato su di voi. 
Noi abbiamo qualcosa da offrire al nostro amico quando risponde al richiamo: entusiasmo, coccole, carezza, giochi o del cibo. Il problema è che spesso ci comportiamo con entusiasmo, gli regaliamo coccole o cibo anche quando lui non ha fatto nulla per cui essere premiato;  a volte siamo noi che lo cerchiamo perchè abbiamo bisogno o voglia della sua compagnia, delle sue attenzioni, di giocare con lui o di dargli da mangiare qualcosa. Tutto questo abbassa notevolmente l’importanza dei nostri gesti e, soprattutto, la nostra leadership.
La prima cosa importante da fare quando lo portiamo fuori è osservare bene l'ambiente, il parco nel quale siamo e poi liberarlo dal guinzaglio. Nessuno conosce il proprio cane meglio di noi stessi e solo noi possiamo sapere se quel parco hai forti distrazioni per il cane da impedirgli di ascoltare poi i nostri richiami. 
Quando lo dobbiamo richiamare cerchiamo di abbassiamoci e lo chiamiamo con voce calma e decisa. Mai essere arrabbiati o nervosi quando si richiama il cane, lui non vuole avvicinarsi a gente che ha sentimenti negativi nei suoi confronti. Il suo istinto lo farà fermare o, peggio, lo farà allontanare da noi. 
Utilizzare poi dei meccanismi che lo aiutano a capire il richiamo: i Rinforzi positivi (cibo, coccole o giochi) da presentargli quando obbedisce e ritorna al segnale "Vieni qui". 

 Ecco, poi, dei giochi da fare con lui per aumentare la sua attenzione su di noi e sul nostro richiamo, li ho utilizzati anche al corso per istruttore cinofilo. Sono esercizi che rinforzano la nostra leadership.

Nascondino:  questo lo facciamo quando il cane è distratto. Ci nascondiamo e poi da dove siamo cominciamo a chiamarlo, non solo con il nome, ma anche con dei fischi o altri suoni. Lui a quel punto, non vedendovi, sarà concentrato a cercarvi. Quando arriverà da voi premiatelo! Fate questo esercizio spesso, anche prima di dover andare via dal parco, così avrete più tempo per abituarlo.
Trattenuta e rilascio: fate trattenere il cane da un vostro amico e chiamatelo ripetutamente premiandolo abbondantemente quando arriva.  Poi fate fare lo stesso esercizio al vostro amico: lui questa volta chiamerà il cane e voi lo  tratterrete. Questo rafforza il richiamo, quindi ripetete l'esercizio un bel po' di volte.
Richiamo dal resta:  mettete il cane in posizione seduto e date il comando “resta” prima di allontanarvi da lui ad una distanza che ritenete opportuna. Naturalmente in questo esercizio è fondamentale che abbia già imparato a stare fermo quando vede che vi allontanate. Una volta raggiunto il punto prestabilito, richiamatelo e premiatelo al suo arrivo. 

Questi esercizi ( il resta e il richiamo) sono importanti da fare. Il Resta è spesso chiamato il segnale "salvavita" perchè il cane deve imparare a gestirsi anche nelle situazioni di pericolo e noi lo possiamo aiutare insegnandoli questo segnale. 


Per ulteriori informazioni, per lezioni con il vostro amico a 4 zampe, contattatemi all'indirizzo mail: istruttricedani@gmail.com

domenica 29 settembre 2013

L'importanza dell'addestramento

Ho già parlato in precendeza dell'importanza di addestrare ed educare il cane sin da cucciolo.
Più si va avanti con i mesi e più sarà difficile poi rendere il vostro amico peloso un animale sereno e senza ansie.
Molto spesso i clienti mi chiedono se l'età del loro cucciolo è giusta per iniziare un addestramento: io rispondo sempre che prima si comincia meglio è.
Il cane può essere adottato o regalato o venduto non prima dei 60 giorni, perciò dal giorno dopo, dai 2 mesi in poi l'addestramento è ottimale!
Il periodo prima dei 60 giorni è fondamentale per il cucciolo il legame materno.

Ma torniamo all'addestramento:

come scrivevo prima, perchè un cucciolo possa diventare un cane adulto sereno, equilibrato e senza paure o ansie è necessario partire quanto prima con la sua educazione.
Ci sono delle fasi importanti di cui dobbiamo tener conto:

IMPRINTING: 
Tra la terza e la settima settimana di vita il cane impara a riconoscere come conspecifici (appartenenti alla stessa specie) tutti gli animali che interagiscono con lui, compreso l'uomo.
In questo periodo è molto importante il lavoro dell'allevatore o di chiunque si stia occupando della madre e dei cuccioli, perchè un cane che non ha ricevuto un buon e corretto imprinting con l'essere umano, sarà un cane più difficile da educare perchè avrà delle grosse difficoltà di comunicazione con l'uomo.

SOCIALIZZAZIONE: 
Fra la nona e la dodicesima settimana il cucciolo impara le regole che vigono nel suo branco. Che ci sono individui di rango superiore ai quali bisogna obbedire e individui di livello paritario o inferiore ai quali non è necessario obbedire ma che anzi possono essere sottomessi.
Se il cane non vede l'uomo come essere superiore tenderà sempre a prendere le parti del capobranco ed avremo così cani agitati, che fanno ciò che vogliono, che distruggono gli oggetti in casa e che in passeggiata tirano il guinzaglio.
Dal canto suo anche il proprietario deve cercare di capire i segnali ed i comportamenti del suo cane, di modo da riuscire a relazionarsi con lui in modo corretto. Per questo sarebbero molto utili per tutti i i proprietari frequentare delle lezioni con educatori cinofili perchè dare da mangiare, insegnargli i NO o i Fermo e portarlo fuori 3 volte al giorno non è sufficiente al vostro amico!
Un buon rapporto ed un equilibrio relazionale è l'ottimale.

Se il vostro amico a 4 zampe, ad esempio, vuole dormire nel letto con voi dovete fargli capire che non è il suo posto e che lui una cuccia ce l'ha.
Se la prima volta lo lasceremo dormire con noi la conseguenza sarà che il cane si sentirà autorizzato a pensare che il vostro letto è anche suo. E ve lo troverete sempre lì.
E' giusto che ogni componente del "branco-famiglia" abbia il proprio spazio.
Se ha preso quest'abitudine bisogna disabituarlo perchè poi la tendenza sarà che lui prenderà il comando della situazione e comanderà i padroni con i suoi comportamenti. Avremo così un cane agitato e proprietari nervosi!
La cosa da fare è: ogni volta che si avvicina alla stanza da letto fermarlo. Se rimane fermo premiarlo (cibo o coccole. La prima volta è preferibile dargli del cibo che a lui piace molto per attirare di più la sua attenzione). Armarsi di pazienza perchè le prime volte il cane si sentirà in diritto di fare ciò che vuole. Fargli capire perciò qual è il suo posto e qual è la linea immaginaria dello spazio da non superare sta alla costanza e alle regole dei proprietari. Non arrendersi la prima volta: insistere perchè il cane capisca che oltre a quella linea non può andare. Come se fosse nel branco: voi che siete i capobranco dovete mantenere un ordine gerarchico per mantenere l'ordine e l'equilibrio, e per avere, soprattutto, una situazione famigliare con il vostro amico serena!


Per qualsiasi informazione, bisogno di consigli o lezioni, contattatemi alla mail: istruttricedani@gmail.com

mercoledì 18 settembre 2013

Cani che abbaiano

L'abbaio è una delle fondamentali forme di comunicazione del cane. Abbaiando attira la nostra attenzione e comunica anche con gli altri cani.

Spesso ci sono proprietari che si lamentano che il loro cane abbaia troppo: contro di loro, contro gli estranei o contro altri cani. Alcuni mi hanno perfino riferito che si fermano poco a parlare con persone che conoscono perchè il loro amico peloso non la smette di abbaiare.
E' fondamentale che noi impariamo a capire le cause dell'abbaio: se riusciamo a capire questo possiamo aiutare il cane ad essere ascolto.
L'abbaiare può essere di diverse forme:

1- Allarme: quando c'è qualcosa o qualcuno che attira la loro attenzione lo "annunciano" in questo modo. Questa modalità è istintiva, perciò non deve preoccupare. L'importante è che, se ad esempio abbaia perchè qualcuno ha suonato alla porta, nel momento in cui arriviamo noi, smetta di farlo. Da quel momento dobbiamo fargli capire che siamo noi a prendere il controllo della situazione, che essendo noi i capobranco, lui deve smettere di abbiaiare.

2-Paura: quando qualcosa o qualcuno lo spaventa l'abbaio è per intimorire quella persona o quell'altro animale. Anche qui noi dobbiamo aiutarlo cercando di tranquillizzarlo in tutti i modi.

3-Ansia da separazione: quando vede i padroni andarsene e se non è stato a sufficienza educato per rimanere solo in casa l'abbaio è una sorta di pianto. Sta a noi, prima che l'ansia da separazione diventi una sua abitudine, aiutarlo a gestire il momento in cui sarà da solo. Lo possiamo fare con piccoli accorgimenti prima della nostra partenza.

4- Noia: quando un cane si sta annoiando abbaia perchè vuole attirare la nostra attenzione e far sì che si faccia qualcosa insieme, una passeggiata o un gioco.

Per capire che tipo di abbaio è dobbiamo cercare di osservare bene il nostro cane e l'ambiente o la situazione che gli sta provocando l'abbaio. Se noi siamo attenti riusciremo a gestire meglio la situazione e ad aiutarlo a gestire le diverse situazioni. I capobranco siamo noi e dobbiamo avere cura di lui!

mercoledì 11 settembre 2013

Qual è l'oggetto migliore?

Sempre parlando dell'argomento "cani al guinzaglio" molto spesso la gente si domanda quale oggetto, tra collare e pettorina, sia il migliore.
Diciamo che dipende tutto da noi: se riusciamo ad educare ed addestrare il nostro amico, già i primi mesi, ad andare al guinzaglio non avremo bisogno sempre di una pettorina. Se il nostro cane, invece, comincia a tirare e noi non riusciamo più a gestirlo il collare non è più adatto.
Precisazione: quando il cane è cucciolo è preferibile sempre la pettorina, proprio perchè ha le ossa più fragili e, se siamo proprietari inesperti, con gli strattoni  potrebbero risentirne il suo collo e la trachea.
La cosa migliore per scegliere tra collare e pettorina è che prima di tutto impariamo noi proprietari a gestire bene il nostro cane.
Io all'inizio usavo il collare, poi però Axel ha cominciato a tirare e ho dovuto addestrarlo con la pettorina. Ora ho trovato un ottimo rimedio e, magicamente (anche se magia non è!), lui in passeggiata è ritornato tranquillo e uscire insieme è di nuovo un'opportunità per fare una bella passeggiata, per sgranchirsi le gambe e per prendere un po' d'aria!

Perciò vi do un consiglio: se il vostro amico a 4 zampe tira durante la passeggiata usate la pettorina e tenete il guinzaglio non teso ma lasciategli spazio, così che si senta libero di annusare in santa pace!

lunedì 9 settembre 2013

Cani che tirano al guinzaglio

Questo è un problema che prima o poi accomuna tutti i proprietari di cani.
La soluzione migliore è cercare di correggere fin da subito questo comportamento, già da quando è cucciolo. 
Per i cani piccoli è bene usare sempre la pettorina, mai il collare, perchè non sono ancora abituati ad andare in giro in quel modo e perchè il collare può essere troppo difficile da gestire per loro.
Una delle modalità per far sì che il cane non tiri è quella di tenere il guinzaglio morbido e cercare di seguire il cane quando si sposta. Non seguirlo dappertutto, ma se lo vediamo che sta annunsando, lasciarlo fare, non trascinarlo via. Il naso è la parte più imporante del cane: se noi esseri umani abbiamo gli occhi per conoscere meglio il mondo circostante, il cane utilizza il senso dell'olfatto. Tramite l'olfatto capisce in che ambiente è, conosce le persone e gli altri cani.
Il guinzaglio non è il nostro "volante" ma è semplicemente la cintura di sicurezza per il nostro cane. Quando lo portiamo fuori per i suoi bisogni, dobbiamo cercare di seguirlo. Solo nel momento in cui vediamo che tira troppo allora ci blocchiamo, rimaniamo fermi e quando lui si rende conto che è bloccato e o ci guarda o torna un po' indietro, possiamo ripartire.
Quando un cane presenta problemi con il guinzaglio dobbiamo avere molta pazienza e dobbiamo fermarci più volte per fargli sentire che noi non lo seguiamo se accelera troppo. Dopo un po' vedrete che lui capirà che non potrà allontanarsi più di tanto e comincerà ad essere più tranquillo in passeggiata.
Io ho avuto problemi di questo genere con il mio quadrupede e ho capito che questa soluzione è la migliore. Lui si sente libero, ma allo stesso tempo sa che deve stare attento a dove sono io e a non tirare troppo. Ora le passeggiate sono belle, più leggere, rilassanti e anche piacevoli! Prima erano un incubo. Con i clienti che mi chiamano questo problema della passeggiata al guinzaglio è una delle richieste d'aiuto principali.
Dobbiamo saper gestire bene fin dall'inizio il nostro amico a quattro zampe: più aspettiamo più sarà difficile poi correggerlo.
La passeggiata si dovrebbe fare almeno 2 volte durante la giornata, per i bisogni, e la terza solo per rilassarsi e sgranchirsi le gambe...e zampe!
Non abbiate fretta quando uscite con il vostro cane, lui deve sentire che in quel momento il tempo è dedicato a voi. Se riusciamo a seguire i suoi ritmi poi diventerà più facile farci ascoltare e far sì che sia lui poi a seguire noi.
E' tutta una questione di comunicazione non verbale, di atteggiamenti corretti, di pazienza e di affetto.
Buona passeggiata!

Se questo problema dovesse persistere o se non sapete gestire bene la situazione, non esitate a contattarmi. Insieme possiamo migliorare questo importante momento di condivisione e di relax.
La mia mail è: istruttricedani@gmail.com

Educazione del cucciolo

E' importante, quando si prende un cucciolo, inziare già dai primi mesi l'addestramento, per evitare poi di avere in casa un cane poco gestibile.
L'addestramento e l'educazione deve iniziare già verso i 3 o 4 mesi: in questo periodo non si farà con il cucciolo un lavoro vero e proprio, ma sarà tutto basato sul gioco. Il gioco è lo strumento principale in questa età per aiutare il cane ad imparare le regole della socializzazione tra cani e con gli esseri umani. Ci sono giochi di attivazione mentale, per renderlo sempre attivo mentalmente e far sì che non si annoi, giochi di socializzazione (meglio portarlo sempre in passeggiata così conosce l'ambiente e gli altri cani. Fatelo anche se avete un giardino!), e giochi di allenamento fisico (salti, corse).
All'inizio il tempo richiesto non dev'essere troppo lungo, anche nel gioco. Se sono piccoli si distraggono e si stancano più facilmente. Hanno bisogno soprattutto di conoscere l'ambiente: il naso è il loro primo senso di conoscenza, è il modo principale con il quale "guardano" il mondo e lo vivono.
Cercate, perciò, quando giocate con loro, quando li portate in passeggiata o li coccolate, di prendervi tutto il tempo necessario: questo lo fate per loro così che il legame con voi e la vostra leadership comincia a sedimentarsi sempre più e li rendete più tranquilli e meno ansiosi.
Poco tempo di gioco (non ore, ma almeno 10 minuti al giorno di gioco) ma investito bene.
I risultati futuri li vedrete: un cane rilassato e felice.

Per qualsiasi domanda o per lezioni di educazione e gioco con il vostro cucciolo contattatemi tramite mail a istruttricedani@gmail.com